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Disturbi dell’età evolutiva: un approccio con la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale

Disturbi dell’età evolutiva: diagnosi e trattamento

Per età evolutiva si intende la fascia di età che va dai 3 anni ai 18, dall’infanzia  all’adolescenza. Durante questo ciclo di vita avvengono numerosi ed importanti cambiamenti, fisici, comportamentali, affettivi ed emotivi. Il bambino si trova ad affrontare sfide quotidiane come la separazione da mamma e papà, l’inizio della scuola, il confronto con i pari, le prestazioni scolastiche o l’apprendimento di nuove regole. Per qualcuno questo può essere faticoso o addirittura fonte di sofferenza: in questi casi il bambino può cominciare a manifestare segni di disagio. Questo disagio spesso non può essere espresso verbalmente e si manifesta prevalentemente a livello comportamentale, corporeo ed emotivo. È importante riuscire a riconoscere i segnali di disagio del bambino per poter intervenire nel modo più appropriato e tempestivo.
Laddove il bambino manifesti disagio nell’affrontare situazioni a forte impatto emotivo (separazione dei genitori, inserimento scolastico, difficoltà relazionali ecc.) può essere utile un lavoro di sostegno psicologico con l’obiettivo di accompagnare lui e la sua famiglia nel momento della difficoltà; qualora, invece, il disagio si trasformi in un disturbo significativo, l’intervento elettivo per alleviare la sofferenza e ridurre i sintomi è la psicoterapia cognitiva, specifica per l’età evolutiva.

Servizi Offerti

  • Psicodiagnosi – consiste in 4/5 colloqui in cui, a seconda della richiesta, vengono somministrati dei test cognitivi e/o emotivi o effettuata l’osservazione del comportamento del bambino in situazioni di gioco libero e/o strutturato. L’obiettivo è quello di valutare l’adeguatezza del bambino in relazione all’età, le sue capacità relazionali con gli adulti e con i pari e l’area cognitiva. Attraverso il percorso di psicodiagnosi si riesce a valutare anche la relazione tra aspetti emotivi e cognitivi e l’influenza degli uni sugli altri.
  • Sostegno alla genitorialità – per i genitori spesso il disagio di un bambino può essere fonte di sofferenza e preoccupazione; in questi casi avere uno spazio dove essere ascoltati e confortati può essere di grande aiuto per comprendere meglio le proprie emozioni e quelle del proprio bambino. In questo spazio è possibile riflettere sulla modalità di stare insieme al proprio figlio così come sulle abitudini di comunicazione familiare. Attraverso la comprensione e la condivisione di questi aspetti, possiamo arrivare a comprendere e ridurre il disagio del bambino e della sua famiglia.
  • Psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva – se dalla psicodiagnosi effettuata con il bambino emergono sofferenze più significative e strutturate o il disagio influisce sul normale svolgersi della vita familiare e scolastica, è necessario intraprendere una psicoterapia cognitiva dell’età evolutiva al fine di ridurre i sintomi e curare il disagio. Attraverso il dialogo, il gioco o il disegno, il terapeuta aiuta il bambino a comprendere i suoi pensieri negativi, a riconoscere le emozioni che ne conseguono e i comportamenti sintomatici. Questo lavoro di comprensione e riconoscimento dei propri vissuti, insieme alla condivisione con il bambino e i suoi genitori, può dare inizio ad una fase di cambiamento e quindi di riduzione della sintomatologia e del malessere.

  • Parent Training – è uno spazio offerto ai soli genitori dove un esperto (lo psicoterapeuta) fornisce delle indicazioni pratiche per gestire situazioni concrete esemplificate durante la seduta. Il terapeuta accompagna i genitori a riflettere sulla propria storia personale e su come questa possa talvolta influenzare il proprio stile genitoriale; l’obiettivo centrale del lavoro è quello di aiutarli a capire le proprie criticità e motivare al cambiamento verso uno stile educativo più funzionale e sereno per tutta la famiglia. Questo trattamento si è rivelato utile per molti disturbi dell’età evolutiva ed in particolare per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD). 

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