Il gruppo di Supervisione in Psicoterapia Cognitiva Post-Razionalista si riunisce on line il martedì ed è coordinato e supervisionato dal dott. Salvatore Blanco.
Per maggiori informazioni o per iscriversi è possibile contattare il dott. Carlo Balzano via mail balzano.carlo@gmail.com
Comunemente, s’intende per supervisione l’esposizione, da parte di un allievo ad un collega più esperto, di materiale clinico relativo a una o più sedute allo scopo d’essere supportato e aiutato nella conduzione di quel caso e, più in generale, nell’acquisizione di competenze cliniche. Già nel 1957, Horn aveva qualificato la supervisione come “una funzione d’elevata complessità svolta da uno psicoterapeuta esperto, il quale mira a far sì che un altro psicoterapeuta, meno esperto, diventi capace di dare aiuto al paziente”.
La professione di psicoterapeuta dovrebbe essere un cantiere dagli incessanti lavori in corso soprattutto a causa del rapido e ininterrotto incremento delle conoscenze nel campo delle neuroscienze; di conseguenza ciò obbliga ad una formazione continua con incessanti riconfigurazioni dei paradigmi teorici di riferimento. La supervisione dei casi clinici può rappresentare un momento di formazione professionale permanente che, iniziata durante gli anni di formazione teorica e clinica di base, dovrebbe continuare per tutta la durata della propria attività professionale. Solitamente, l’impostazione teorico-concettuale e metodologica della prassi di supervisione segue quella degli approcci terapeutici e dei modelli che fanno riferimento ad una particolare teoria della psicoterapia: le diversificazioni nelle procedure dipendono, quindi, dai paradigmi teorici delle varie scuole. In questo articolo, anche se succintamente, accennerò ad alcuni dei modelli di supervisione che caratterizzano particolari forme di psicoterapia, per poi evidenziare alcuni aspetti peculiari del paradigma post-razionalista.
(Di seguito l’articolo completo)
Supervisione%20dei%20casi%20clinici