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La visione e il suo doppio dialogo muto fra Merleau-Ponty e il cinema noir
Merleau-Ponty nel 1948 scrive che l’essenza del cinema è presentare una percezione, essere una cosa da percepire. Il connubio movimento-visione è non soltanto quello dell’occhio e del corpo umani, ma è anche proprio della macchina da presa, una sorta d’occhio del corpo che appartiene a tutti e a nessuno, a me come a ogni altro.