Articoli

Vittorio Guidano secondo Giovanni Cutolo

Pagina a cura di Giovanni Cutolo

In ogni specie sono i solitari a tentare esperienze nuove.
Sono una quota sperimentale che va alla deriva.
Dietro di loro la traccia aperta si richiude…
Erri De Luca “Il peso della farfalla”, 2009

PRESENTAZIONE di Giovanni Cutolo

Questo spazio è dedicato all’opera di Vittorio Guidano: per far sì che dalla “traccia aperta” si possa continuare il suo percorso. Vengono presentati qui resoconti di conferenze, seminari, lezioni, interviste; la produzione “orale” del suo pensiero che ha quell’immediatezza che affascinava gli ascoltatori per la sua profondità e la sua chiarezza.

Perché questo spazio, a tanti anni dalla sua scomparsa?

Primo, perché il resoconto del “Guidano orale” facilita la traduzione di un pensiero complesso, che porta in sé la cultura raccolta da molte discipline e molti autori, in una pratica che sconvolge i tradizionali approcci psicoterapeutici: basti pensare a come l’applicazione del modello delle quattro organizzazioni, nell’interazione con il paziente, riesca fin da subito a cogliere temi essenziali su cui lavorare e creare una realtà collaborativa nella quale la persona sente subito che il terapista “lo sa”.

Secondo perché i problemi teorici ed epistemologici che Guidano ha messo al centro della sua ricerca, finora poco dibattuti e poco conosciuti, stanno diventando oggi di attualità. Mentre molti terapisti in tutto il mondo, sia nell’ambito privato strettamente psicoterapeutico, sia in contesti di tipo pubblico, lavorano utilizzando le sue rivoluzionarie idee, la produzione ufficiale non riesce a dar conto della ricchezza e della generatività delle sue proposte.

Infine, per presentare alcune delle ultime formulazioni teoriche, come quella sulla psicosi, che non hanno potuto vedere la luce a causa della sua improvvisa morte a Buenos Aires il 31 agosto 1999.

Uno spazio “in progress”. Lo spazio di Vittorio Guidano è aperto ai contributi che servano a meglio delineare e complessificare la personalità scientifica di questo grande ricercatore, maestro, rivoluzionario. Vuole diventare un terreno d’informazione e di confronto aperto a tutti coloro che vogliono acquisire conoscenze e porre domande, a partire da coloro che Guidano l’hanno conosciuto e praticato. Daccordo con Luciano Lodoli, generoso “ospitante” di questa iniziativa, vogliamo aprire questo spazio al dibattito su Vittorio Guidano e le sue idee.

GUIDA

Nel sito, dopo due brevi presentazioni del “personaggio” Guidano, proposte da Álvaro Quiñones e Gherardo Mannino, sono riportati i suoi contributi (a partire dall’ultima intervista fatta pochi giorni prima della sua scomparsa).
Chi vuole conoscere Guidano in maniera “sequenziale” di tipo temporale, può iniziare da:
La conferenza del 1989 tenuta in Ancona: “ORIENTAMENTI RAZIONALISTI E NON RAZIONALISTI NELLA PSICOTERAPIA COGNITIVA”.
A seguire:
PSICOTERAPIA COGNITIVA POST-RAZIONALISTA E CICLO DI VITA INDIVIDUALE (1991).
COGNITIVISMO SISTEMICO POST-RAZIONALISTA E PSICOSI (1993)
LA PSICOTERAPIA COGNITIVISTA POST-RAZIONALISTA NEI SERVIZI PUBBLICI (1993)
A seguire gli altri articoli delineano gli sviluppi ultimi del modello post-razionalista:.
Tre interventi di Vittorio Guidano al VI Congresso Internazionale sul Costruttivismo in Psicoterapia Siena (2 – 5 settembre 1998);
CONVERSAZIONE CON VITTORIO GUIDANO (agosto 1999).
Seguono poi le presentazioni dei TRE “LIBRI ORALI” di Vittorio Guidano;
Il video di unintervista di Vittorio Guidano a una televisione cilena: “LA BELLEZA DEL PENSAR”;
LA BIBLIOGRAFIA.

ARTICOLI

 Álvaro T. Quiñones Bergeret

Tra gli scritti che presentano e ricordano Vittorio Guidano questo di Álvaro Quiñones mi è particolarmente caro, riesce a dare un’immagine di lui molto viva e toccante.
G. Cutolo
Questa presentazione di Vittorio Guidano, scritta da Gherardo Mannino, riassume in maniera esemplare e con una visione lungimirante gli aspetti centrali e le caratteristiche della personalità scientifica di Guidano.
Gherardo Mannino
CONVERSAZIONE CON VITTORIO GUIDANO – agosto 1999
A cura di Alfredo Ruiz (Direttore Istituto di Terapia Cognitiva – Santiago del Cile)
Traduzione dallo spagnolo curata da Gianni Cutolo
Un commento e un contributo di Alfredo Ruiz
Caro Gianni
Realmente fue una muy agradable sorpresa para mi encontrar en la página de Vittorio que tu editas, la transcripción de su conferencia LA DINAMICA DEGLI SCOMPENSI PSICOTICI: PROCESSI E PROSPETTIVE, de lo cual también te estoy profundamente agradecido, ya que, después de escuchar su trabajo en el symposio en la cual tuve la suerte de participar nunca mas supe de este trabajo, solo hasta el 10 de mayo en que lo leí en tu página.
Al inicio de su presentación, Vittorio hace referencia a mi presentación, ya que yo hablé antes que él, diciendo textualmente “L’obiettivo di questo mio intervento sarà di riprendere i temi che ha trattato Ruiz come schema generale, soprattutto questo tema dell’integrazione…”
Creo que al lector le quedaría mas claro si pudiera leer a que se está refiriendo Vittorio.
Por esta razón te hago llegar la transcripción de mi trabajo para que tu dispongas libremente de él de la manera que tu decidas. Aquí va la dirección http://www.inteco.cl/articulos/010/texto_esp.htm
Un fraternal abrazo
Alfredo

Tre interventi di Vittorio Guidano al VI Congresso Internazionale sul Costruttivismo in Psicoterapia

Siena 2 – 5 settembre 1998
Nei tre articoli che seguono sono raccolti gli interventi che Vittorio Guidano fece al VI Congresso Internazionale sul Costruttivismo in Psicoterapia, tenutosi a Siena dal 2 al 5 settembre 1998.
Chi vi ha partecipato sa che questo convegno rappresentò il momento più intenso e più bello del percorso scientifico di Guidano e raccolse le figure più rappresentative del costruttivismo contemporaneo, come Maturana, Mahoney, Greenberg, Neimeyer, Villegas e molti altri.
In queste tre relazioni Guidano espone con la chiarezza e l’immediatezza del linguaggio parlato, e insieme il rigore e la precisione del linguaggio scientifico, tre delle questioni centrali che ancora oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa, sono centrali nel dibattito psicoterapeutico: la processualità del Sé, la dinamica degli scompensi psicotici, la modalità di costruzione e di conduzione di una psicoterapia.
Queste relazioni danno un’idea del punto cui era arrivata la sua ricerca, purtroppo interrotta prematuramente dalla sua scomparsa nel 1999. In particolare la seconda, quella sulla psicosi, può considerarsi la “bozza” introduttiva di un progetto di ricerca post-razionalista sulla psicosi e sulla schizofrenia, che avrebbe dovuto vedere la luce in un libro non portato alla luce per la sua prematura scomparsa. In essa Guidano formula, in maniera ancora grezza, una ipotesi sulla genesi della psicosi che ha dato vita a una serie di ricerche e applicazioni assai produttive da parte dei suoi allievi. Ringrazio Mario Reda che mi ha fornito le cassette dei tre interventi.
G. Cutolo
1)  SIENA 2-5 SETTEMBRE 1998
VI° CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL COSTRUTTIVISMO IN PSICOTERAPIA
2) SIENA 2-5 SETTEMBRE 1998
VI° CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL COSTRUTTIVISMO IN PSICOTERAPIA
3)  SIENA 2-5 SETTEMBRE 1998
VI° CONGRESSO INTERNAZIONALE SUL COSTRUTTIVISMO IN PSICOTERAPIA
Questo seminario di Vittorio Guidano, tenuto all’Università di Ancona il 21 aprile 1989, chiarisce in maniera esemplare gli aspetti centrali del passaggio dal cognitivismo tradizionale, chiamato “razionalista”, che obbedisce a una logica empirica, lineare, al cognitivismo post-razionalista attuale. Entra in scena l’osservatore, cambia la concezione di realtà e con essa l’impostazione della psicoterapia. Guidano evidenzia qui anche le differenze con altri modelli come quello psicodinamico.
Ringrazio Bernardo Nardi che mi ha permesso di estrapolare l’articolo dal più ampio contesto rappresentato dalla pubblicazione “Vittorio Guidano e l’origine del cognitivismo sistemico-processuale”, atti di un convegno tenuto ad Ancona nel 2000, prima tappa di incontri dedicati a Vittorio Guidano e al post-razionalismo, che continuano a tenersi ogni anno alternativamente ad Ancona e a Siena e patrocinati dalle due Università grazie all’impegno dello stesso Bernardo Nardi e di Mario Reda.
Giovanni Cutolo
Questa è la trasposizione scritta di una conferenza che Vittorio Guidano ha tenuto il 19 aprile 1991, a Follonica (Grosseto), in un incontro pubblico con psicoterapeuti e operatori dei servizi di salute mentale.
Il testo propone gli elementi fondamentali del paradigma post-razionalista e l’applicazione alla psicoterapia, così come Vittorio Guidano se li rappresentava nel 1991, anno in cui veniva pubblicato negli USA il suo libro “The Self in Process. “Toward a Post-Rationalist Cognitive Therapy”. The Guilford Press, New York. Tradotto in Italia, edito Bollati Boringhieri nel 1992, col titolo “Il Sé nel suo divenire. Verso una terapia cognitiva post-razionalista”.
Il testo di questa conferenza era particolarmente caro a Guidano, al punto che era utilizzato come presentazione ai Corsi di Training e distribuito agli allievi. Tradotto in spagnolo, è stato pubblicato con il titolo “PSICOTERAPIA COGNITIVA POSTRACIONALISTA Y CICLO DE VIDA INDIVIDUAL” su “Revista de Psicoterapia”, XI, 41: 83-92.
Sbobinatura di un seminario sull’applicazione del modello post-razionalista nei Servizi Pubblici che Vittorio Guidano tenne a Follonica (Gr) il 15 e il 16 gennaio 1993.
All’esposizione teorica segue la supervisione di un caso di psicosi ove si mostra chiaramente come l’utilizzo del modello post-razionalista permetta un particolare inquadramento del caso clinico e del processo terapeutico, discusso in maniera molto ricca nell’ultima parte dell’articolo.
Questa relazione, presentata al 2° Convegno S.I.P.P.R. a Siena, 8-9 ottobre 1993, fu pubblicata su “Psicopatologia e modelli psicoterapeutici: la prospettiva relazionale” pag.93-97 a cura di G. Manfrida et al. Wichtig ed. Milano. Rappresenta storicamente la prima riflessione teorica e clinica sulle possibilità aperte dal modello post-razionalista nella comprensione e il trattamento dei disturbi psicotici.
G. Cutolo, V. F. Guidano

LIBRI PARLATI

Questo libro “parlato” da Vittorio Guidano è un reportage dal vivo e in diretta di un evento irripetibile, un training di formazione alla psicoterapia. L’idea mi era nata nel momento stesso che, allievo inesperto, ma colpito dalla pregnanza e complessità di quello che ascoltavo, mi ero reso conto che solo riascoltando il suo discorso più e più volte, come a sfogliarne i vari strati, riuscivo gradualmente a capire ed appropriarmi del contenuto. Sentivo pertanto la necessità di affidare ad un testo quanto svaniva nel breve tempo del suono della sua voce. In questo libro il linguaggio parlato riesce a essere più chiaro di quello dei libri “ufficiali” di Guidano dei quali non è un’alternativa ma una integrazione. La morte di Vittorio, privandoci della sua presenza concreta, che generava quei discorsi, ha giustificato questa impresa che è rivolta ai molti che lo hanno conosciuto e a coloro, più numerosi, che non hanno avuto questa possibilità. Il libro pertanto, con i diversi livelli di lettura che ho descritto nella prefazione (manuale di psicoterapia, descrizione di un training di addestramento, esposizione del modello post-razionalista, impostazione eto-antropologica del procedere terapeutico, descrizione del “personaggio” Vittorio Guidano) è anche un resoconto giornalistico fondato sull’immediatezza: il protagonista non sta parlando per un pubblico, sta cercando di farsi capire dai suoi allievi e in questa interazione spontanea nasce un nuovo livello di conoscenza e di chiarezza, quello del modello post-razionalista. E’ stato detto che la psicoterapia cognitiva è una “disciplina” dell’adattamento, che favorisce l’integrazione sociale: queste lezioni degli anni ’80, che descrivono il passaggio evolutivo da un modello cognitivo-comportamentale “classico” ad un modello cognitivista non razionalista, dimostrano come ci sia un’attenzione alla realtà, certo, ma a quella della persona. L’attenzione al soggetto ed ai suoi processi mentali non è un aspetto opportunistico o contingente di una tecnica psicoterapeutica, ma risiede nella primarietà della interdipendenza tra gli aspetti biologici (l’essere umano come primate) e quelli culturali (l’essere un primate parlante), tra processi esperienziali e processi riflessivi.

G. Cutolo

Anche questo è un libro orale di Vittorio Guidano, trascrizione di un seminario tenuto in Cile nell’ultimo periodo della sua vita e che Álvaro T. Quiñones Bergeret ha brillantemente commentato, curando poi di far uscire una traduzione italiana. Qui Guidano ha di fronte “l’altro”, un pubblico numeroso ed eterogeneo cui deve dar conto della sua teoria cercando la maggiore chiarezza espositiva possibile pur nel distacco dovuto ai limiti insiti nell’interazione con gli ascoltatori. Se possiamo utilizzare le categorie guidaniane per fare un parallelo tra questo libro parlato e i libri teorici di Vittorio, potremmo dire che esso rappresenta “l’immediatezza della teoria”, ovvero il modo immediato, concreto, “popolare”, esposto come un “pensiero narrativo”, mentre i libri teorici rappresentano una costruzione teorica esposta con gli strumenti del “pensiero paradigmatico”, riflessivo. Le “organizzazioni di significato personale” sono in questo libro trattate con particolare profondità e leggerezza discorsiva, con molti esempi di casi clinici, di personaggi storici e, nel capitolo finale, con la supervisione di un caso. Oltre all’aspetto formale discorsivo che ne rende agevole la lettura, il libro ha il pregio di esporre, con il calore umano che poco traspare dagli scritti ufficiali di Guidano, gli ultimi approdi del modello post-razionalista e le intuizioni che Guidano non ha avuto il tempo di sviluppare. Nel libro c’è poi una seconda parte in cui Álvaro Quiñones integra con spiegazioni e riferimenti bibliografici accurati tutti gli aspetti teorici proposti da Guidano negli ultimi anni della sua vita: un lavoro fondamentale per chi vuole conoscere la profondità e la complessità conoscitiva che ha permesso a Vittorio Guidano di fondare un modello teorico seguito in tutto il mondo.
G. Cutolo
Pubblicato nel 2010 a cura di Gherardo Mannino, questo libro è lo sbobinamento di una delle ultime lezioni di training di Vittorio Guidano, nel 1999. Vengono affrontati alcuni temi centrali del post-razionalismo, a partire dal tema del Sé e dei suoi confini, tra identificazione (confine interno del sé) e appartenenza (confine con l’esterno). Riguardo al confine interno, Guidano propone due categorie esplicative, la medesimezza (sameness) e la ipseità (selfhood), che riguarda l’articolazione dialettica tra ciò che è costante e ciò che cambia (cit. pag.9). Sulla base di questa distinzione Guidano riprende il tema dell’auto-inganno e propone una concettualizzazione dello scompenso psicotico che, pur se embrionale, appare assai interessante sul piano della clinica e della psicopatologia esplicativa: ogni organizzazione di significato personale può scompensarsi secondo due direzionalità, una che tende a preservare il senso di continuità del sé (sameness), l’altro che si basa prevalentemente sul senso di discontinuità (selfood) e dell’accadere “momento per momento”. Ma gli spunti di riflessione non finiscono qui. Guidano, dopo aver approfondito la dialettica tra I e ME usando uno straordinario pezzo letterario di Borges, propone anche una seconda dimensione dei confini del Sé, quella rivolta all’esterno, introducendo la distinzione tra “campo-dipendenti” e “campo-indipendenti”, con le implicazioni relazionali che ne conseguono, ovvero una diversa “disposizionalità” nei confronti degli altri e del contesto. Gherardo Mannino correda questa lezione di preziose note bibliografiche e di spiegazioni che permettono al lettore di inquadrare questo scritto nell’ambito di un open-ended process, qual è l’opera di Vittorio Guidano. Questo contributo di Guidano testimonia infatti delle possibilità euristiche che il modello post-razionalista offre sia ai clinici che operano sul campo sia ai ricercatori che non si spaventano a confrontarsi con discipline “di confine” che ampliano la comprensibilità dell’essere umano “normale” o nella fase di scompenso emotivo.
Giovanni Cutolo
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